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Brand New Gallery è lieta di presentare Bad Chemistry, mostra personale dell’artista danese Kasper Sonne. Punto cruciale della pratica di Sonne è l'esplorazione di come lo spettatore costruisca attivamente la propria interpretazione dell'arte e, in scala più ampia, di come le culture creino, diffondano e condividano un significato. A tal fine, le opere di Sonne invocano spesso una dicotomia, talvolta anche solo per poi annullarla e svuotarla. Questo approccio fornisce ai suoi lavori un'estetica vissuta e processuale, sempre in movimento lungo il nastro di Möbius di ciò a cui l'artista si riferisce come 'creazione attraverso la distruzione'. In occasione della mostra verranno esposte opere appartenenti a tre serie recenti: TXC paintings, Untitled (acid rain) e il video Bad Chemistry, da cui è tratto il titolo della mostra.
Portando avanti il discorso delle precedenti generazioni di artisti processuali, come Linda Benglis o Gustav Metzger, i TXC paintings di Sonne nascono inizialmente come audaci e vibranti monocromi, realizzati con vernice industriale che, applicata uniformemente con un rullo, sviluppa una superficie pulita priva di qualsiasi gesto pittorico. Dopo aver prodotto questa estetica minimale, Sonne prosegue versando solvente chimico sul lavoro, distruggendo così la purezza precedentemente ottenuta. Il lavoro comincia a prendere forma e, attraverso la commistione delle sostanze chimiche, la vernice cambia colore e sulla superficie dell’opera si creano dei cristalli, portando a termine una composizione ottenuta tramite la distruzione.
Allo stesso modo, i lavori di Untitled (acid rain) si oppongono alle nozioni tradizionali di cultura e natura. Raccogliendo la pioggia di New York in piccole bottiglie e collocandole poi in maniera aleatoria in galleria, le sculture di Sonne mettono in dubbio la possibilità di fare una distinzione tra queste due aree, rappresentando elegantemente, allo stesso tempo, la violenza insita in molti fenomeni naturali di oggi.
Il recente video Bad Chemistry, forse la più astratta delle opere in mostra, si basa su una serie di immagini non figurative puramente composte da testo, al fine di creare uno spazio immaginario dove lo spettatore è invitato a riflettere su come il linguaggio determina il modo in cui distinguiamo tra esperienza e significato.
Kasper Sonne (1974, Copenhagen) vive e lavora a New York.
Sonne ha conseguito un BA presso la Royal Danish Academy of Fine Arts di Copenhagen, nel 2000.
Le sue opere sono state esposte in tutta Europa e Nord America. Tra le mostre personali: On Destruction and Decoration (2014), Galerie Oliver Robert, Parigi, FR; Zero Emotional Content (2013), The Hole, New York, US; All Their Lies Art True (2013), Henningson Gallery, Copenhagen, DK; All Information Is Subject To Change (2013), SALTS, Basilea, CH. I lavori di Sonne sono stati inclusi anche in numerose mostre collettive, tra cui: Tectonic (2013), a cura di Simon Sakhai e Aya Mousavi, Moving Museum, Dubai, UAE; The Dark Cube (2012), a cura di Francesca Gavin, Palais de Tokyo, Parigi, FR; Each Memory Recalled Must Do Some Violence To Its Origin (2012), a cura di Aaron Moulton.
Tra le prossime mostre: New Territory (personale), West, Den Haag, NL; Bikuben, Utah Museum of Contemporary Art, Salt Lake City, US.