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IMAGINE
2 MARZO | 2 APRILE 2016
Opening 2 marzo, 2016 | ore 19-21
Jonathan Baldock, Manfredi Beninati, Leon Benn, Jesse Benson, Ellen Berkenblit, Johnny Bicos, Katherine Bradford, Thomas Braida, Sefano Calligaro, Valerio Carrubba, Nina Chanel Abney, Michael Cline, Ann Craven, John Currin, Folkert de Jong, Gabriele De Santis, Michael Dotson, Austin Eddy, Inka Essenhigh, Nick Farhi, Giulio Frigo, Magalie Guerin, Heather Guertin, Daniel Heidkamp, Anton Henning, Elliott Hundley, Raffi Kalenderian, Laureen Keeley, Yashua Klos, Becky Kolsrud, Denise Kupferschmidt, José Lerma, Lauren Luloff, Nikki Maloof, Margherita Manzelli, Max Maslansky, Simon Mathers, Anthony Miler, Ryan Mosley, Joshua Nathanson, William J. O’Brien, Enoc Perez, Nathaniel Mary Quinn, Josh Reames, Andrea Romano, Giuliano Sale, Nicola Samorì, Christian Schoeler, John Seal, Lui Shtini, Jim Thorell, Ann Toebbe, Santo Tolone, Ian Tweedy, Kristen Van Deventer, Matthew Watson, Caroline Wells Chandler, John Wesley, Sam Windett, Rose Wylie, Konrad Wyrebek, Eric Yahnker, Guy Yanai
Brand New Gallery ha il piacere di presentare “Imagine”, una mostra collettiva che include più di 50 artisti che con la loro pratica sperimentano le possibilità della figurazione nella pittura.
Il titolo fa riferimento alla canzone “Imagine” composta dalla voce dei Beatles John Lennon. La mostra intende esplorare e presentare alcuni tra gli artisti più interessanti che stanno lavorando sulla figurazione.
La parola “Imagine” ha un duplice significato: da un lato invita a sognare, creare e pensare e dall’altro si riferisce a delle possibilità di concretizzare qualcosa proveniente dal nostro immaginario.
“Imagine” pone l’accento sul gesto dell’artista, sull’uso dei media e su come le immagini vengono create attraverso l’immaginazione dell’artista e attraverso l’osservazione della realtà quotidiana.
Come nella canzone di John Lennon, in “Imagine” gli artisti coinvolti sono eterogenei per età, provenienza, tematiche e tecniche pittoriche utilizzate.
Dai ritratti alle nature morte sino ai paesaggi naturali ed urbani, ogni artista offre il suo punto di vista nel catturare un’immagine.
L’installazione della mostra ricorda le Wunderkammer ottocentesche, dove il visitatore entrava in diretto contatto con il processo creativo dell’artista.
Un ringraziamento caloroso va soprattutto a tutti gli artisti e gallerie italiane e straniere senza le quali questa mostra non sarebbe stata possibile, ad un caro amico di Genova, e all’enorme aiuto e supporto sia materiale che morale dei nostri collaboratori Elisa e Giulio.